Tasse e giustificazioni

Il neo Sindaco Dr. RUCCI Ignazio con il Sindaco di Chieti Dr. DI PRIMIO Umberto

Pubblichiamo la replica del primo cittadino di Ripa al consigliere di minoranza Andrea PATRIARCA che aveva sollevato dubbi sull’aumento dell’Imu sulla prima casa, la tassa sulla raccolta rifiuti, sui servizi di mensa,  sugli stipendi degli amministratori e sulla pressione fiscale in generale. La risposta porta la data del 26 giugno u.s.

“In relazione all’articolo apparso su Primadanoi.it in data 25.06.2012, il Sindaco del Comune di Ripa Teatina replica quanto di seguito alle accuse mosse dal capogruppo di minoranza Andrea Patriarca: occorre in primo luogo rilevare come la manovra complessiva di bilancio  del Comune, per l’anno 2012, è stata orientata dalla primaria necessità di compensare, sul versante delle entrate, i notevoli tagli che le varie manovre governative hanno determinato alle risorse trasferite dal bilancio dello Stato: per il Comune di Ripa Teatina il saldo negativo in termini di minori risorse trasferite ammonta a ca. euro 100.000,00. Le decisioni in materia di Imposta Municipale Propria sono state orientate dalla necessità di recuperare le risorse mancanti, in modo da continuare ad offrire alla cittadinanza gli stessi servizi, in quantità e qualità.

E’, inoltre, doveroso rilevare come le decisioni assunte in materia di aliquote Imu, allo stato, hanno la sola funzione di legittimare le relative previsioni di entrata, non avendo prodotto effetti sul versamento dell’acconto da parte dei contribuenti, che hanno, come noto, calcolato e versato la nuova imposta sulle aliquote di base. Le aliquote approvate non sono definitive, potendo l’Ente, in funzione del gettito del nuovo tributo, rimodularle entro il mese di settembre. Nello specifico, è doveroso rammentare che le aliquote della vecchia ICI, imposta oggi sostituita dall’IMU, prima dell’abolizione del versamento sulle abitazioni principali, erano pari al 5,75 per mille per quanto concerne le abitazioni principali, e al 6,50 per mille per tutte le altre casistiche. Come si vede, perlomeno in termini assoluti la manovra è stata orientata alla tutela delle fasce di popolazione più deboli della popolazione, considerato che l’aliquota Imu sulle abitazioni principali è stata ridotta al 5,60 per mille, mentre l’aliquota ordinaria è stata incrementata all’8  per mille. Il prelievo sulle abitazioni principali, inoltre, sconta, in positivo per i cittadini, l’incremento della detrazione, che è passata da euro 104 ad euro 200, senza considerare le ulteriori detrazioni per i figli conviventi di età inferiore a 26 anni. Insomma, da tutte le simulazioni effettuate è risultato che l’impatto del nuovo tributo sulle abitazioni principali, sia pure in un momento di grave crisi economica come quello che stiamo vivendo, è, tutto sommato, sostenibile. Non altrettanto per le altre fattispecie, per le quali il sia pur moderato incremento rispetto alla aliquota di base (0,76) comporta notevoli esborsi monetari. Il Comune ha, inoltre, cercato di attenuare il prelievo in casi particolari, come quello degli anziani ricoverati permanentemente in casa di cura, i cui immobili sono stati assimilati alle abitazioni principali, e agli immobili concessi in uso gratuito a familiari in linea retta, fenomeno molto diffuso sul nostro territorio, per i quali è stata stabilita l’aliquota di favore dello 0,76.

L’incremento delle tariffe della tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani è risultata misura quasi vincolata, considerato il notevole incremento del costo del servizio, conseguenza diretta della chiusura della discarica consortile di Fara Filiorum Petri, passati da ca. euro 499.000 del 2011 a ca. euro 530.000 del 2012: l’incremento degli oneri, se valutato con riferimento al 2010, è valutabile in ca. euro 100.000.

Del tutto priva di fondamento è la polemica sul presunto incremento delle tariffe dei servizi a domanda individuale ( colonie, mense, ecc. ) visto che l’amministrazione comunale ha provveduto al solo recupero dell’inflazione, con arrotondamento degli importi risultanti: ugualmente non corrispondente alla realtà è il presunto incremento dei costi di gestione del cimitero comunale in conseguenza della decisione di esternalizzare il servizio, visto che l’amministrazione comunale ha stanziato, per il nuovo appalto, le stesse somme precedentemente riconosciute ai dipendenti comunali che si facevano carico del servizio medesimo.

Gravi e diffamatorie, oltre che completamente infondate, invece, le affermazioni, sulla presunta decisione di imporre un’aliquota ordinaria di importo non elevato per preservare gli Amministratori Comunali da pagamenti di rilievo in relazione alla proprietà di seconde case e terreni edificabili.

Occorre, ancora, rilevare come la destinazione delle ex due insegnanti della scuola materna comunale ad altre attività, in conseguenza della statalizzazione della scuola medesima, non comporterà alcun riconoscimento, alle predette insegnanti, di inquadramenti superiori né di maggiori retribuzioni, visto che le due dipendenti in questione manterranno lo stesso trattamento normativo ed economico di provenienza.

Infine, le indennità riconosciute al Sindaco ed agli Assessori sono state, recentemente, oggetto di deliberazione della Giunta Comunale, adempimento dovuto quale atto ricognitorio che non ha comportato alcun incremento o maggiore onere rispetto al passato: la misura delle indennità applicata è quella di legge, ridotta del 10% pur non sussistendo alcun obbligo di legge al riguardo, e questo  con la precisa volontà di non gravare il bilancio comunale di ulteriori passività. La sommatoria delle spese per i tre Assessori è inferiore a quella della vecchia Giunta Comunale, mentre l’indennità per il Capo dell’Amministrazione corrisponde a quella in godimento al vecchio Sindaco e dallo stesso percepita fino all’assunzione, da parte di quest’ultimo, della carica di Assessore Provinciale ed opzione per l’indennità connessa a tale ultima funzione.”

 



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