Cambia sesso e diventa donna
Riportiamo una notizia, riferita dalla stampa locale “Il Centro”, inerente l’avverarsi del sogno di un nostro concittadino. Ovviamente si omette il nome vero ed andremo a riportare un nome di fantasia.
Il 18 novembre, all’età di quasi 21 anni è rinata Eleonor (il nome è di fantasia, ndc). Nato come maschio circa 21 anni orsono, oggi è rinata come una donna. È la più giovane in Italia ad essersi sottoposta ad un intervento di vaginoplastica, la prima teatina ad essere operata a spese del servizio sanitario nazionale. L’esito felice di un percorso iniziato a 11 anni, fatto di visite specialistiche e di una battaglia con l’avvocato Stefania Bambina Masci per vedersi riconosciuto dal tribunale di Chieti il diritto a diventare anche per lo Stato una ragazza. La vittoria è arrivata a settembre 2012, quando il giudice Camillo Romandini ha firmato la sentenza che stabiliva che la giovane, residente in un paese alle porte del capoluogo, era idonea ad affrontare l’intervento. E lunedì il professor Raffaele Tenaglia,primario della clinica urologica, le ha permesso di realizzare il suo sogno più grande.
«Per me è un secondo padre», dice, «l’unico medico che non ha mai peccato di superbia, mi ha sempre chiesto come stavo e se ero pronta». Corazzata da un coraggio fuori dal comune, sorretta dalla forza della mamma e dall’affetto degli amici, dopo 6 ore sotto i ferri Eleonor si commuove solo per un attimo: «Alle 2 di notte, dopo l’intervento, ho avuto la prima sensazione tattile: ho capito di esser diventata una donna, di essere ripartita da zero. Io ho sempre saputo di essere femmina: all’asilo andavo nel bagno delle femminucce e la maestra mi sgridava. Il trauma è arrivato a 11 anni, durante la pubertà, quando mi sono accorta che il mio corpo andava in una direzione, la testa in un’altra».
A quel punto si è subito sfogata con i genitori, che non hanno avuto dubbi nell’accompagnarla in una strada fatta purtroppo di pregiudizi e difficoltà. A 12 anni sono iniziate le visite psicodiagnostiche, a 15 anni la terapia ormonale per bloccare lo sbocciare del fisico maschile, a 18, finalmente, l’autorizzazione alla cura di ormoni femminili, che le hanno permesso di non ricorrere alla mastoplastica. Ancora un anno per ottenere il sì del tribunale all’intervento che ricostruisce l’apparato genitale femminile. «È doloroso, ho un dilatatore per 5 giorni, ma sono felice di averlo fatto», sorride Eleonor. Quali sono stati gli scogli più duri da affrontare? «Due settimane fa ho avuto qualche ripensamento, perché per arrivare al tuo sogno più grande devi passare per l’inferno. Ma ero decisa: io mi sono sempre vista donna, quella parte in più mi creava disturbo, per me era un tumore da non mostrare a nessuno». Mai nessuna discriminazione a scuola, l’istituto d’arte di Chieti, ma qualche problema c’è stato in paese: «Non l’ho mai frequentato», confessa Eleonor, «perché c’è molto bigottismo. Ma sono stata più forte, mi sono messa contro molte persone, perché la vita è una e va vissuta senza dar peso ai giudizi degli altri. Io ho sudato per arrivare a questo e sono felice». Una gioia condivisa dalla sorella più piccola, dal fidanzato con cui sta da 3 mesi, dagli amici di Genesis, associazione friendly che organizza serate lgbt nei locali pescaresi per favorire l’integrazione: «Io sono la vocalist ufficiale e tornerò presto, già dalla festa del 7 dicembre». Per ora Eleonor si gode la sua nuova vita. «Fra 5 anni mi vedo indipendente, sposata, con un bimbo. Vorrei fare un corso da oss (operatore socio-sanitario) per aiutare gli altri».
La chiamavano la sirenetta, perché come nella fiaba di Andersen voleva cambiare il suo corpo. Ora che ce l’ha fatta, ha un consiglio per chi affronta il suo percorso: «Non bisogna mai perdere la dignità, sempre andare a testa alta. Nessuno dice che è facile, ci sono momenti di sconforto, ma la volontà di raggiungere quel risultato soffoca la paura. Oggi sono fuori da un transito, sono passata da bambino a ragazza». Con una storia tutta nuova da scrivere.
(Francesca Rapposelli)
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