Febbo: intempestiva l’ordinanza
A margine dell’ordinanza emessa dal Sindaco di San Giovanni Teatino e poi dal Sindaco di Chieti in merito al consumo di prodotti agricoli provenienti dai paesi limitrofi (anche Ripa è interessata), pubblichiamo volentieri la dichiarazione di Mauro Febbo fattaci pervcenire da Gianluca Palladinetti.
ALIMENTI VIETATI:FEBBO,INTEMPESTIVA ORDINANZA SINDACO CHIETI
MANCA ANCORA RESPONSO ARTA; NON INTERPELLATE ARSSA E ASL (REGFLASH) Pescara, 22 lug. “L’ordinanza del sindaco di Chieti che vieta la vendita e il consumo degli alimenti agricoli e zootecnici e dei loro derivati prodotti sui territori dei Comuni di Chieti, San Giovanni Teatino, Ripa Teatina, Torrevecchia Teatina, Francavilla al Mare e Miglianico in seguito all’incendio di sabato scorso presso la ditta Seab di Chieti, secondo l’assessore all’Agricoltura, Mauro Febbo, è intempestiva”. A dichiarlo è l’assessore all’Agricoltura, Mauro Febbo, secondo il quale “non è sostenuta da alcuna risultanza delle analisi, visto che l’Arta non si è ancora pronunciata non solo sull’area di ricaduta dei fumi ma nemmeno sull’eventuale presenza di sostanze tossiche all’interno dei fiumi stessi. E non tutela in alcun modo la salute della collettività ”. A giudizio dell’assessore “tale provvedimento che, peraltro, non è stato minimamente concordato con i Sindaci dei Comuni in questione, avrebbe semmai avuto un senso solo nell’immediatezza dei fatti e non quattro giorni dopo, dal momento che, nel frattempo, gli stessi prodotti dei quali oggi si vieta la vendita sono già finiti sulle tavole di migliaia di famiglie. E visto che solo da domani l’ordinanza potrà essere applicata e fatta valere”. “E’ singolare, poi, – continua l’assessore – che l’ordinanza non riguardi anche i prodotti agricoli provenienti da realtà territoriali vicinissime alla zona dell’incendio, quali i Comuni di Pescara, Cepagatti, Villanova Spoltore e Rosciano, come se i fumi avessero bypassato l’area pescarese. Il Sindaco di Chieti, inoltre, ha agito in assenza di prescrizioni scritte da parte dell’Arta e della Asl ed ha ritenuto di non dover convocare al tavolo tecnico né l’Assessorato all’Agricoltura della Regione Abruzzo né l’Arssa, l’Agenzia regionale per i servizi di sviluppo agricolo, i cui laboratori, attrezzatissimi, sarebbero stati in grado di effettuare analisi e fornire responsi in appena quattro ore. L’ordinanza del sindaco di Chieti, dunque, lungi dal tutelare la salute dei cittadini, ha finito solo con il mettere in ginocchio centinaia di produttori agricoli che dall’oggi al domani si vedranno costretti a mandare al macero centinaia di tonnellate di prodotti”.
Sempre e solo politica, alla fine è sempre il cittadino a rimetterci!