Festival Internazionale dell’Adriatico
Martedì 3 dicembre p.v. alle ore 21.00 si terrà un concerto di musica per chitarra presso l’Auditorium di Ripa, con ingresso libero.
Esecutori d’eccezione Louis Quintero (venezuela) e Marek Dlugosz (polonia).
La manifestazione curato dall’Associazione Musicale “Mario Castelnuovo Tedesco” di Pescara diretto la Maurizio Di Fulvio.
Intraprendere una carriera in ambito musicale presenta, oggi più che mai, grandi difficoltà a vari livelli, per motivi diversi, in modo particolare se trattasi di musica cosiddetta “classica†o “coltaâ€. In una società di immagini confezionate, che spesso disconosce il valore di questa espressione culturale, non sempre è facile trovare spazi idonei, interlocutori adatti e motivazioni valide per poter organizzare manifestazioni che diano voce e spazio ad artisti di indubbio valore.
L’Associazione Musicale “Mario Castelnuovo-Tedesco” di Pescara (Italy) si propone l’obiettivo di valorizzare giovani talenti abruzzesi, affiancandoli a musicisti noti del circuito concertistico internazionale e da anni organizza manifestazioni di notevole livello in collaborazione con importanti e acclarati artisti, nonché con numerose Istituzioni musicali italiane e di vari paesi europei ed extraeuropei, tra cui, solo per citarne alcune, il Conservatorio di musica dello Stato Aragua e l’ Orchestra Sinfonica di Città Guayana nello Stato Bolìvar, entrambi del Venezuela, i solisti della Filarmonica di Stato di Bacau (Romania), il Conservatorio di Madrid, Il Centro Canadese di scuola e cultura italiana di Toronto (Canada).
Chi era questo “gentiluomo fiorentino” dal nome Mario Castelnuovo Tedesco.
Tra i compositori che più hanno legato la propria immagine alla musica per chitarra va sicuramente ricordato Mario Castelnuovo-Tedesco. Nato a Firenze nel 1895, egli dimostrò precocemente un’innata predisposizione per la musica e, ancora giovanissimo, riuscì a diplomarsi in pianoforte e composizione sotto la guida di Ildebrando Pizzetti. Negli anni Trenta Castelnuovo-Tedesco fu uno dei compositori italiani più conosciuti e apprezzati all’estero, le cui opere venivano eseguite da musicisti del calibro di Toscanini, Piatigorsky, Casella, Heifetz, Gieseking e Segovia; e proprio dall’amicizia con quest’ultimo nacque in Castelnuovo-Tedesco l’amore per la chitarra, strumento al quale, negli ultimi anni di vita, affidò le pagine più intime e autobiografiche della propria carriera. Costretto a lasciare l’Italia nel 1939 a causa delle leggi razziali promulgate dal regime fascista; leggi che negavano agli ebrei anche i più elementari diritti civili; Castelnuovo-Tedesco si trasferì negli Stati Uniti dove si vide costretto a lavorare nell’industria cinematografica come compositore di colonne sonore; in seguito la sua fama di coltissimo compositore si diffuse in tutta Hollywood e ciò gli permise di abbandonare il cinema diventando in breve uno dei più ricercati insegnanti di musica (potendo vantare allievi del calibro di Henry Mancini, André Previn, Jerry Goldsmith e John Williams). Morì a Los Angeles nel 1968 diviso per sempre tra l’amore per l’Italia e l’affetto per gli Stati Uniti.
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