Rinvio a giudizio di sette medici (due di Ripa)
Dalla stampa locale riprendiamo l’articolo sotto riportato e che interessano due medici operanti nel nostro paese ed un’altro da qualche anno trasferitosi nella vicina Castelferrato.
“Su otto medici di Chieti e del circondario e su un rappresentante di medicinali pende la richiesta di rinvio a giudizio per comparaggio, inoltrata dal sostituto procuratore Dell’Orso.
L’accusa è di aver compiuto nel 2007 un viaggio a Palma de Mallorca, in Spagna, su invito di una casa farmaceutica che produce alcuni farmaci molto prescritti da questi medici (un aerosol per gli asmatici ed un probiotico, cioè fermenti lattici).
Ed il viaggio, organizzato da un’agenzia di Roma, non era collegato ad alcun motivo scientifico, tipo convegno su un argomento di problemi degli asmatici o di gastroenterologia.
Il che non è ammesso né dal codice del farmaco né da quello dei medici né dalle ultime, recenti disposizioni proprio sui “regali” ai medici da parte delle case farmaceutiche. Stavolta, infatti, la Italchimici di Pomezia (ma sembra accertato che altri viaggi sono stati organizzati anche negli anni precedenti e nel 2008) ha stressato gli 8 medici in questione attraverso le insistenze del suo informatore scientifico che controllava in farmacia le prescrizioni dei medici, sia per i farmaci a pagamento sia per quelli passati dalla mutua sia per le confezioni in fascia C, come il probiotico.
La richiesta di processo è stata avanzata per Vincenzo Restuccia (rappresentante dei farmaci), Lorenzo Marini, Anna Grazia Capuzzi, Francesco Lando, Piero Simone, Mauro Petrucci, Raffaele Quadrini, Anna Maria Tonello e Giuliano Salvio.
Dunque l’ipotesi di reato contestata è una specie di corruzione, come prevista dagli articoli del Codice della sanità e come riportato nell’articolo 147 del Decreto legislativo 219 del 2006.
In pratica il viaggio non ci può stare se la Casa farmaceutica non chiede l’autorizzazione al Ministero e non comunica il Convegno che sta organizzando, a Palma de Mallorca o altrove, chiedendo anche l’attribuzione degli Ecm, cioè i crediti per la formazione continua dei medici.
E in questo caso non c’era convegno e non c’erano Ecm, insomma non era stata presentata nessuna domanda di autorizzazione.
Il viaggio viene dunque visto dal codice penale come una vera e propria utilità al pari del denaro che vizia la genuinità dell’operatore sanitario che per questo preferisce prescrivere quel determinato farmaco e non un altro.
Ma la contestazione di eventuali reati (sarà il Gip ad accogliere o respingere il rinvio a giudizio) è scattata perché le indagini hanno accertato – su dati elaborati dal sistema di controllo dei farmaci – che il 40% di tutti i farmaci sotto osservazione sono stati prescritti proprio da questi medici.
«No, non sussiste nessun reato – ha commentato Mauro Petrucci, che è anche sindaco di Ripa Teatina e assessore alla Provincia di Chieti e che abbiamo sentito sulla vicenda – io ho ricevuto un invito per la presentazione di un probiotico di fascia C, cioè a pagamento, quindi eventualmente non ci sono danni per la Asl. Non mi posso far carico dei problemi amministrativi della casa farmaceutica che mi ha invitato. E poi ho dimostrato che nei due o tre anni sotto inchiesta ho prescritto solo 50 pezzi. So per certo che sono stati sentiti anche altri medici, oltre questi 8, sia dalla Finanza che dai Carabinieri, ma stranamente solo per alcuni è scatta la richiesta di rinvio a giudizio. Con il mio avvocato sto valutando l’ipotesi di una denuncia per danni contro chi mi ha messo in questa storia. Comunque vi farò avere tutta la documentazione che chiarisce la mia posizione».
Sebastiano Calella 22/09/2009
Non essendo di natura giustizionalista, aspetto i vari gradi di giudizio e processi che dovranno farsi ma su una cosa posso dire la mia: durante le varie assemblee con i cittadini o nei vari consigli comunali il Sig Sindaco, Mauro Petrucci, fa riferimento spesso alla sua onesta morale proponendosi come modello da imitare x tutti i suoi concittadini rei, alcuni, di non dare buona educazione ai propri figli. Mi auguro per Lui che tutto questo polverone, si risolvi con una assoluzione piena, altrimenti il Sig sindaco, farebbe bene ad esternare le sue scuse pubbliche a tutti i cittadini di Ripa Teatina.
Grande Petrucci e basta